lunedì 2 novembre 2009

Tutto in un attimo.

Cosa ha in comune il sale otturatore di vene, le famose stonehenge australiane, la Canalis, lo spumeggiante Jim Carry e oltre 4 kg di rame di Napoli? Una cena con la mia A-punto e una decina di amici tra cui la dottoressa M. che è ad un passo da una missione africana, L. che la missione laica l'ha scelta come vita, I. a cui dico: evviva L., la dolce padrona di casa, ottima cuoca e grande letterata: A.; le A. effettivamente non mancavano quella sera, ce n'era una a cui va il mio in bocca a lupo e c'era pure G. che incarna il detto: chi la dura la vince. Ce ne erano tanti altri a cui chiedo venia se non li ho citati ma che comunque porgo i miei saluti. C'erano, soprattutto, tanti motivi per voler mollare quella cosa che mi spinge ad voler andar sempre più lontano. Per un attimo, vi giuro, mi è venuta voglia di dire: al diavolo tutto, mollo e torno a casa! Poi però è tardi, vado a letto e di quell'attimo mi resta il bel ricordo di una simpatica serata. Ciao a tutti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

è sempre difficile cominciare un commento, sopratutto se non lo è, e sopratutto se se sai cosa c'è dopo il punto. ho trovato il tuo blog, lo trovo molto bello, è un posto dove torna a parlare la pancia (e quelli della nostra generazione, noi compresi, di pancia ne hanno!!!) e... e punto! mi piace questo spazio, leggerlo, magari per rivedermi in alcuni dei pensierini sparsi, quindi ho cliccato col destro e "aggiungi a preferiti" e credo sia corretto saperlo se qualcuno ogni tanto ti ruba un angolo di luna.

L-punto

ps/ x A.
non saranno ancora fiori d'arancio ma il ragazzo è innamorato forte.

V ha detto...

Grazie L., mille grazie, per le parole e per il concetto della pancia. La pancia è il mio catalizzatore dei sentimenti e dei pensieri. A presto