La vita è come un viaggio, questa so bene che è il paragone più scontato che abbiate mai letto ma lasciate che mi spieghi, sappiamo dove siamo e quando siamo nati, e ciò coincide con l’inizio del nostro viaggio, poi c’è la metà e questa è per tutti uguale, cambia la modalità ma sappiamo tutti che un giorno torneremo alla polvere. Quindi definita la partenza e l’arrivo, se ci pensate possiamo decidere solo di arrivare prima, invece tutto ciò che noi desideriamo per cui perdiamo il sonno, la ragione, il tempo e la salute non sono altro che tappe intermedie.
Io desideravo tanto laurearmi, per me era la cosa più importante, fino a qualche anno fa non riuscivo a pensare ad altro che realizzare il mio sogno. Adesso che sono un laureato ho capito che la vita va ben oltre una laurea, continua, non si congela in uno stato di appagamento tipico del neo-laureato. La laurea, l’acquisto di una casa, un determinato posto di lavoro, non sono punti di arrivo, ma sono stazioni di servizio della nostra esistenza dove rifocillarsi di gioia, di volontà, di voglia di andare avanti, dove ci si appaga e si è particolarmente felici.
La vita invece è altra cosa, è quel passare da una stazione all’altra, il viaggiare, il vedere posti nuovi, fare esperienze ma anche affrontare curve a gomito e salite ripide, lasciarsi andare ad un bel sorpasso o leggere il National Geographic in treno. Come per un viaggio le cose che contano sono la compagnia il mezzo che impieghi e ciò che ti porti dietro. Beh!! In questo scontatissimo parallelismo tra vita e viaggio io vorrei porre l’accento sull’importanza della compagnia, pensate di viaggiare su una duna dell’87 senza a.c. e con a bordo dei disgustosi cetrioli sottaceto, ma immaginate di fare questo viaggio con delle persone che amate con cui state bene, con cui riuscite a ridere e a gioire anche mangiando degli stupidi sottaceti, sicuramente siete in grado di fare tutta la strada che la duna vi concederà e fino ad allora sarà un viaggio bello, di quelli che ricordi con gli amici sempre con piacere.
Adesso però immaginate di fare un viaggio con una limosine con tanto di autista e ferrero rocher e immaginate che la signora in giallo, della celebre pubblicità, sia una vera scassa palle, potrete pure fare tanta strada comodo e rimpinguato da dolcissimi cioccolatini ma non vedrete l’ora di scendere dall’auto per smettere di sentire la lagna di una riccona con un cappello giallo davvero imbarazzante!
A conclusione vorrei semplicemente ricordarMI più spesso delle persone che mi stanno accanto, accanto al mio cuore e no vicine fisicamente. È grazie a loro che la mia vita, il mio viaggio merita di essere gustato, è grazie a loro che posso guardare il panorama e godere delle piccole o grandi stazioni di servizio.
Per i nostalgici della pubblicità...
PS Mi sa che Max Pezzali ha scritto una canzone molto simile, ma giuro di essermene ricordato solo ora. (E tutto va come deve andare... Max Pezzali)
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