martedì 8 luglio 2008

Istantanee da Serra San Bruno

Il metodo più semplice per fissare nella memoria una bella giornata è scattare delle foto dei luoghi, dei locali, delle persone che hanno reso la giornata “da ricordare” ma se la giornata è iniziata di fretta è facilissimo dimenticare la macchina fotografica, così non ti resta che scattare le foto con il cellulare oppure tentare di fissare la memoria con le parole. Il primo metodo è comodo ma il secondo è più romantico quasi poetico.

Quindi vorrei scattare una foto di tipo prosaica, letterale una foto che si osserva con le parole dove gli aggettivi si sostituiscono ai colori e i sostantivi alle forme. Indegno di Kipling e Salgari provo ad emularli e a descrivere il verde e i paesaggi.

Vorrei realizzare una foto per descrive la montagna calabra con il suo verde scuro dei faggi e dei pini alti, altissimi e fitti come gli aghi di un riccio il suo verde è potenza ma anche mistero e imperscrutabilità. Vorrei fare una foto per esser certo di ricordare la certosa con le mura bianche candide, la terra fresca e le pietre scure tra costruzioni immacolate e alcune diroccate immersa in un silenzio che non è di questo mondo, sacro. Una foto ai bimbi con la pelle olivastra corrono e scherzano attorno alla tavola, monelli come pochi ma altrettanto gioiosi e innocenti. Un’istantanea per ogni paese che ho attraverso per giungere fin là, ognuno povero e semplice ma anche orgoglioso e unico e poi una foto ad A-punto per abbinare il castano dei suoi occhi al verde lussureggianti del bosco, all’azzurro intenso del cielo e alla mia persona.

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