
Zero, tabula rasa la mia voglia di scrivere e di tenere aggiornato questo blog si scontra pesantemente con la mia totale assenza di estro, di genialità lettterale, di inventiva o più semplicemente di un vero argomento interessante da poter raccontare o quantomeno condividere. In quest'ultimo periodo di straordinario nella mia vita c'è stato ben poco, per la prima volta nella mia vita ho indossato vere scarpette da calcetto e calzettoni, (per me la cosa straordinarietà dell'evento è nel possederle per la prima volta immagino per voi che leggete il fatto che mi sia capitato alle porte dei trentanni...)
Forse è eccessivo definirlo straordinario ma sicuramente molto bello è il libro che ho letto, pardon divorato, lo scorso WE, si chiama: L'ombra del vento, di Carlos Ruiz Zafon uno scrittore spagnolo che con ottimi risultati è passato dai libri per bambini a romanzi con la Erre maiuscola, la copertina rigida e più di un milione di copie vendute solo in Italia.
Il libro mi è stato consigliato dal laureando fratello di A-punto, mi era stato presentato come un libro che si legge in fretta e che non è facile stabilirne il genere. Dopo averlo letto non posso che presentarlo nel medesimo modo, uno di quei libri da cui non riesci a staccarti, di quelli che dici: un altra pagina e poi smetto, e poi non smetti più...
Non è un vero romanzo giallo, non vi sono super eroi, eroine, ma è una storia, ambientata a metà dello scorso secolo in una fredda e ugiosa Barcellona, i toni sono grigi ed estremamente eleganti, la struttura del racconto è buona, a volte la tipologia narrativa è un po' forzata, ma nel complesso è davvero un gran bel romanzo, da leggere assolutamente.
Adesso vi lascio devo scoprire assolutamente com'è l'abbinamento cipolla rossa merluzzo e donnafugata...
2 commenti:
Carissimo blogger,
dopo aver letto questo post su un libro che mi aveva tempo fa affascinata, non posso fare a meno di lasciare su questo tuo spazio il mio personalissimo pensiero.
In verità avrei voluto scriverti già prima, ma, non lo nascondo, per timidezza mi sono sempre tirata indietro.
Ma stavolta no!
Come Daniel ho deciso di viaggiare per così dire nel "Cimitero dei Blog Diomenticati" per adottarne il tuo.
Ti seguo già da molto tempo e rimango sempre piacevolmente colpita dalle tue genialità letterarie, così come tu li definisci.
Riconosco in questo romanzo i toni grigi ed eleganti di cui parli tu, e che mi hanno trasportata d'un colpo alla Londra che ho appena visitato.
Se ricordi all'epoca del post su Londra avevi disegnato, senza saperlo, gli stessi scenari.
Devi sapere che tu sei riuscito a farmi rivedere nelle atmosfere londinesi gli spazi che avevo già vissuto grazie alla tua semplice ma completa descrizione.
E che dire delle tue foto: spettacolari!
Infine devo ringraziarti con tutto il mio cuore per tenermi compagnia in queste mie fredde serate, riscaldate dal tepore delle tue frasi.
Grazie amico blogger.....a presto.
Grazie, mille grazie, veramente.
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