martedì 30 marzo 2010

Pensierino sul Qatar

Sono di nuovo a Doha, dopo tante vicessitudini alti e bassi mi ritrovo nella piccola penisola del golfo persico. Oggi un pò di nostalgia mista a demoravvilimento, come dice un amico qatarino, mi fa pensare all'italia, alla mia di italia, quella che mi manca... Ma adesso voglio esorcizzare questo mixdi sentimenti, parlando di altro, per esempio del Qatar.
Il suo essere uno stato giovane, solo da pochi anni si è resa indipendente dal regno saudita, non giustica le stranezze o le volubili cose che accadono qui. Un esempio? Il consumo di alcool, l'ingresso nei locali, le regole che gestiscono le comunicazioni e anche l'ingresso tramite visto turistico, cambio, mutano, ricambiano con una facilità e velocità sconvolgente. Il paese è oggetto di grandi aperture culturali, di investimenti, per attrarre turisti e capitali ma inspiegabilmente non si apre veramente al turismo.
Per spiegarvi cos'è il Qatar, del suo essere proiettato tra il passato e il futuro, tra la voglia di essere leader tra i paesi moderati arabi e le forti tradizioni islamiche, che qui sono ancora forti, vi posso descrivere come procedono incessantemente i lavori per la costruzione di un bulding accanto al mio, da circa una settimana infatti giorno e notte un martello pneumatico lavora incessantemente incurante del sonno e del riposo degli abitatanti del quartiere e fermandosi solo per cinque volte al giorno quando il muezin alza il suo canto di preghiera...

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